ti sfilo dal corpo
i bicchieri in fila pronti per l'esecuzione
avanzo con la calma del lago
senza guardare senza
guardarti
delle vite che ho raccolto
mi rimane bacca amara, la tua
inesplosa
mercoledì 24 agosto 2011
domenica 24 luglio 2011
venerdì 22 luglio 2011
mercoledì 6 luglio 2011
Interno n.2
Hai mangiato?
Ho divorato ogni emozione. Fino all'ultimo sussulto.
Hai fame?
Solo di cose che non si possono sussurrare se non al gelsomino, in soffio, di notte.
Valentina, quando comincerai a chiamare le cose col loro nome?
La tua mente era la mia casa, nominavo l'impossibile al riparo della tua voce
mi hai lasciato sola a fronteggiare l'invadenza del corpo
mi hai lasciato sola ad aprire l'imene del mondo
Non me ne sono mai andata dal sangue, lo sai.
Lo so. Sono trascorsi solo otto anni del resto.
Ho divorato ogni emozione. Fino all'ultimo sussulto.
Hai fame?
Solo di cose che non si possono sussurrare se non al gelsomino, in soffio, di notte.
Valentina, quando comincerai a chiamare le cose col loro nome?
La tua mente era la mia casa, nominavo l'impossibile al riparo della tua voce
mi hai lasciato sola a fronteggiare l'invadenza del corpo
mi hai lasciato sola ad aprire l'imene del mondo
Non me ne sono mai andata dal sangue, lo sai.
Lo so. Sono trascorsi solo otto anni del resto.
mercoledì 29 giugno 2011
Interno n.1
-Dunque?
-E' ancora presto per dare il nome.
-Dimmi del saluto.
-Forse lo hanno solo immaginato.
-E i desideri?
-Riponi le mani, ho bisogno di riposare adesso, è tardi.
-E' ancora presto per dare il nome.
-Dimmi del saluto.
-Forse lo hanno solo immaginato.
-E i desideri?
-Riponi le mani, ho bisogno di riposare adesso, è tardi.
sabato 4 giugno 2011
pensare a
quell'immaginaria tazza di te
le rare volte in cui non servono le parole
inadempienze in punta di lingua
solitudini nutrite dall'ossessione del fare
ricordarsi che -come la menta-
si può germogliare senza sosta senza
ragione
anelando la prossima pioggia
ad ogni cerchio perfetto del cucchiaio
quell'immaginaria tazza di te
le rare volte in cui non servono le parole
inadempienze in punta di lingua
solitudini nutrite dall'ossessione del fare
ricordarsi che -come la menta-
si può germogliare senza sosta senza
ragione
anelando la prossima pioggia
ad ogni cerchio perfetto del cucchiaio
mio il sangue, tua la vita
sono filo d'erba appena tagliato
dallo spazio increscioso del tuo sguardo
dallo spazio increscioso del tuo sguardo
venerdì 8 aprile 2011
risvegliare le mani dal sonno lento dell'inverno
come a non avere più scuse da raccontare alle viole sul davanzale
nel pungolo di una primavera esplosa
aprire - lo- sterno
accorgersi dello spingere del sangue
fare nido nei gomiti e
crescere - in - leggerezza
il rosmarino quest'anno è stravolto di fiori
potrei finire col prenderci gusto
nel pungolo di una primavera esplosa
aprire - lo- sterno
accorgersi dello spingere del sangue
fare nido nei gomiti e
crescere - in - leggerezza
il rosmarino quest'anno è stravolto di fiori
potrei finire col prenderci gusto
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